Il mondo della conoscenza può dare un apporto insostituibile per affrontare la
crisi climatica ed ecologica: la ricerca, la formazione delle giovani generazioni
sui temi ambientali, l’apprendimento di stili di vita rispettosi dei limiti imposti
dalla natura, sono tutte direttrici da seguire, da un lato, per evitare il collasso
del nostro ecosistema e dall’altro per spingere i governi a fare grandi investimenti
finalizzati alla transizione ecologica, rispettosa dei principi di giustizia sociale,
ambientale e climatica.
Come sindacato riteniamo inoltre di dover raccogliere l’invito di Fridays For
Future, rivolto alle organizzazioni sindacali, a essere soggetto attivo nella
giornata del terzo sciopero globale per il clima, poiché la lotta per un pianeta
vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono intimamente
connesse, così come lo è la lotta contro le diseguaglianze sociali, che comporta
che anche il fardello dei costi ambientali si scarichi sugli ultimi anelli della
piramide: i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i migranti, i pensionati.
Durante l’ottavo congresso mondiale dell’Internazionale dell’educazione i 1.400
delegati che rappresentano oltre 32 milioni di educatori provenienti da più di
150 paesi hanno adottato una risoluzione che evidenzia il ruolo dell’educazione nei cambiamenti climatici come una delle
priorità dell’Internazionale dell’Educazione per i prossimi quattro anni. La FLC CGIL ha fatto propria tale risoluzione consapevole che gli educatori
sono determinati a fornire ai loro studenti tutti gli elementi di conoscenza per
comprendere ed affrontare una crisi di vasta portata che influenzerà inevitabilmente
la loro vita.
Per tutte queste ragioni, la FLC CGIL aderisce allo sciopero del 27 settembre
e sostiene tutte le iniziative legate alla Climate action week promuovendo, per
il 25 settembre, un grande evento pubblico al CNR di Roma nel quale si discuterà del tema crisi climatica ed ecologica e del ruolo del
mondo della conoscenza per combatterla.