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Il fiume scorre, connette, trasforma

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KA RERE TE AWA, KA HONO, KA HURI

L’incontro tra culture, incontro di pensieri e di cuori 

Ecco come si è svolta la giornata di oggi presso il fiume Whanganui.

Di prima mattina la variegata compagnia tolkeniana dopo una colazione abbondante , come direbbe Peregrino Tuc una sontuosa seconda colazione, si dirige verso KAIWHAIKI MARAE dove incontra la comunità Maori. Si tratta di un piccolo insediamento localizzato lungo il fiume Whanganui in cui la comunità etnica stanziale protegge il fiume e dal fiume è protetta. 

Le tribù del fiume Whanganui prendono il nome , la forza , lo spirito dal grande fiume che scorre nell’Isola del Nord per oltre 200 km prima di raggiungere il mare.

Il fiume rappresenta l’essenza della comunità maori :

“’Ko au te awa. Ko te awa ko au”

Io sono il fiume. Il fiume sono io

Veniamo accolti dalla famiglia, hapu in lingua maori,  Nga Paerengi nel marae, una sorta di cortile , area aperta di fronte al Wharenui dove si svolgono i saluti formali e le discussioni. 

Una piccola agorà come direbbero i nostri antenati greci,  attorniata da piccoli, graziosi, edifici lignei. 

Seduti su panchine, ai piedi di un albero maestoso i cui rami più volte attorcigliati e spiralati sembrano sorreggere il cielo, ascoltiamo il Saggio che ci racconta la storia del fiume, degli antenati e di come tutto sia connesso. 

Il racconto in lingua maori ci trascina in altre dimensioni… viaggiamo nel tempo e nello spazio, le percezioni si dilatano e si comprimono.. riusciamo a coglierne l’intimo significato nonostante la lingua non sia per noi di facile comprensione.

Le successive traduzioni in lingua inglese facilitano sicuramente la trasmissione del contenuto ma la musicalità, il flusso delle emozioni vengono irrimediabilmente perse e come ci dice il saggio maori tradurre è tradire.

Canti in lingua maori e in italiano uniscono le culture e dopo un breve intervallo, la terza colazione a base di frutta e dolci, ci addentriamo scalzi nel Wharenui  Te Kiritahi, la sala in cui si condividono i momenti salienti della comunità. 

La stanza semplice ma di grande impatto emotivo ci scruta attentamente. 

Apparentemente disadorna mostra alle pareti immagini di Maori che si sono riconnessi al fiume e che hanno saputo plasmare la loro vita rispettandone i valori. 

I loro visi mostrano orgoglio e gioia.

Le entità sono presenti che si tratti di fiume, anime, alberi o animali. 

Danzano intorno a noi.

Il vecchio saggio ci narra delle entità che hanno fatto sorgere la Nuova Zelanda dalle acque, degli antenati e delle famiglie, del flusso di energia e connessioni che hanno tessuto l’ordito e le trame delle vite e del paesaggio  

“te taura whiri a Hinengākau”

la corda intrecciata di Hinengākau

i fili della corda rappresenterebbero i tre figli dell’antenato Tamekehu : il fiume superiore Hinengakau, il fiume di mezzo Tama Upoko e il fiume inferiore Whanganui . 

Ciò che per noi occidentali verrebbe designato da un unico nome e quindi da un unico significato assume qui connotazioni differenti e nuovi valori.

Intuiamo perché il fiume sia considerato un vero e proprio essere vivente e le ragioni che hanno spinto i Maori a farne riconoscere l’essenza giuridica. 

Il fiume è pronto ad accoglierci. 

Ma …noi lo siamo ?? 

Il suo flusso calmo e regolare, quieto in questa splendida giornata, ci rasserena e guidati dal gruppo di studenti neozelandesi saliamo a bordo di canoe e risaliamo in fiume assaporando sempre di più il suo abbraccio. 

La natura ci sorprende ad ogni ansa… alberi… colline saltellanti…animali. 

Ci colpisce l’alternanza dei colori, dei verdi e dei marroni, dei suoni e della luce. 

Scorgiamo animali acquatici, pesci e volatili, udiamo il gracidare delle ranocchie, e…. incuriositi… notiamo strane pietre galleggianti sul fiume e ci sorprende come la natura abbia creato tali sortilegi.

Respiriamo la magia delle acque e del flusso e come diceva qualcuno … “tutto scorre…”

Ai dialoghi con i compagni di avventura si avvicendano i silenzi. 

Lunghi , inesorabili, indagatori… 

Ciascuno di noi è rapito dalle sensazioni percettive e dalle introspezioni soggettive. 

Chi si meraviglia delle sino_tonie create ex novo e chi dialoga con le proprie entità, le riflessioni o i desideri. Chi semplicemente riceve per dono la pace.

Condividiamo al termine della giornata le nostre emozioni, i percepiti, i ricordi, grati dell’esperienza mistica e di quella sorta di ecofilia, un vero e proprio atto d’amore incondizionato che ha avvicinato ciascuno di noi alla natura, al fiume Whanganui.

Whanganui ci ha accolto e forse nel nostro piccolo anche noi lo abbiamo fatto…